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Categoria: Articoli

I segnali diurni

In tanti li dimenticano, altri semplicemente li ignorano volutamente, ma i segnali diurni sono importanti e vanno rispettati, tanto che le sanzioni non sono così rare in caso di controlli. Il riferimento è alla parte C del Colreg 72, il Regolamento internazionale per prevenire gli abbordi in mare, che disciplina la segnaletica obbligatoria in navigazione o rada nelle ore diurne, quindi dall’alba al tramonto. Si tratta di tre figure geometriche: un cono, un cilindro e un pallone o sfera.

Il mezzo marinaio

È uno degli accessori che non possono mancare su qualunque cosa che galleggi, dal gommone alla barca di piccole, medie o grandi dimensioni: è il cosiddetto “gancio d’accosto”, per tutti il mezzo marinaio.

Indispensabile per recuperare le trappe degli ormeggi in banchina, ma anche per afferrare il parabordo scivolato in mare o qualunque oggetto caduto fuori bordo, per dare una mano a chi vuole risalire in barca, insomma per qualsivoglia operazione dove dobbiamo arrivare laddove le nostre braccia non arrivano.

Ipotermia, incubo dei mesi invernali

Chi ama il mare a 360 gradi, in particolare chi predilige la navigazione a vela, sa che la stagione invernale può regalare momenti straordinari per un gran numero di ragioni: il vento innanzitutto, che nei mesi estivi spesso si fa desiderare, d’inverno non manca quasi mai; i porti costano pochissimo; in giro non c’è nessuno o quasi, e di conseguenza le rade inavvicinabili ad agosto diventano alla portata di chiunque per un comodo ormeggio.

La condensa, come combattere un nemico subdolo

L’umidità all’interno della barca è gradevole quanto un secchio di sabbia rovesciato nel sacco a pelo in cui dormite, ma purtroppo non è soltanto una questione di comfort

Il fuoco, tra i peggiori incubi a bordo

Un incendio a bordo è quanto di peggio possa accadere ed è peraltro la causa principale di molti affondamenti.

La bussola da rilevamento, lo strumento che toglie ogni dubbio

Chi ha dovuto affrontare la teoria per il superamento dell’esame della patente nautica, si è imbattuto anche nel capitolo dedicato alla bussola, strumento tanto antico quanto attuale per la navigazione e in particolare per la navigazione d’altura.

CURA DELLE VELE capitolo 2

La corretta conoscenza della nostra vela e delle sue caratteristiche di utilizzo ci aiuterà a navigare sempre con la vela nella sua forma giusta ed evitare quindi tensioni o “svolazzamenti” inutili e dannosi. 

La salita in testa d’albero: scale o braccia, l’importante è la sicurezza

Tra gli interventi da svolgere su una barca a vela, che sia ordinaria manutenzione o emergenza poco importa, la salita in testa d’albero è di gran lunga il più impegnativo e rischioso. Di conseguenza, è necessario che questa operazione venga affrontata con una preparazione adeguata e un’attrezzatura di prim’ordine, e possibilmente con l’ausilio di altre persone. I motivi per i quali si deve periodicamente andare in testa d’albero sono legati alla manutenzione di tutto ciò che sta lassù: dalla stazione del vento all’antenna del Vhf, dalla luce di fonda alle crocette alte, ma spesso è necessario salire perché una drizza si è incattivata o, peggio, è finita dentro l’albero. Insomma, sono diverse le cause che richiedono un intervento del genere, e ahimè spesso non sono prevedibili, di conseguenza è necessario prepararsi all’eventualità di dover “scalare” l’albero.

Navigazione in solitaria: scopriamo questo modo di andar per mare e come metterlo in pratica.

La navigazione in solitaria per qualcuno può rappresentare un sogno che si realizza mentre per altri sarebbe il peggiore degli incubi. La solitudine è una condizione che spaventa in molti soprattutto se non è cercata ma imposta dalla vita.

VELA E YOGA. Incontro tra mare, corpo e mente.

Lo yoga, disciplina di origine antichissime nata in India circa 4500 anni fa, in sanscrito significa infatti “Unire” perché la sua pratica vuole mettere in connessione il corpo con la mente e nello stesso tempo l’uomo con la natura. Lo yogin, colui che pratica, osserva la natura intorno a sé e prova ad assumerne la forma, perché così facendo ne acquista le qualità ed aumenta la sua comprensione del mondo.

Crociere estive: Golfo dei Poeti

L’impressionante distesa di barche alla fonda tra aprile e ottobre, di ogni tipologia e dimensione, spiega meglio di mille parole l’appeal del Golfo dei Poeti tra i navigatori nel versante tirrenico della penisola. La grande insenatura che va da Lerici a Portovenere, con al centro La Spezia, è una delle mete obbligate per quanti transitano dal Mediterraneo nelle crociere estive (comprese le grandi navi) ed è anche una tappa fissa per velisti e non che vogliono trascorrere qualche giorno in uno degli scenari più belli d’Italia.

Crociere estive: l’isola Gallinara

La Liguria, vista dal mare, regala scorci di grande fascino, ma per i navigatori ha un piccolo difetto: tra La Spezia e Ventimiglia non esistono quasi ridossi naturali per venti da Sud. Questo per l’assenza di insenature sufficientemente profonde (fa eccezione la rada di Sestri Levante, che infatti nei mesi estivi è affollata come poche) da potervi trascorrere la notte in sicurezza. Non ci sono neppure isole dietro le quali riparare o ancorare. L’unica isola in questo lungo tratto di mare è rappresentata dalla Gallinara, poco più di uno scoglio verde sulla riviera di Ponente, nel comune di Albenga.