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Un incendio a bordo è quanto di peggio possa accadere ed è peraltro la causa principale di molti affondamenti. Di conseguenza, la prevenzione è alla base di ogni regola del buon senso e anche delle norme in vigore in Italia, che prevedono la presenza a bordo di almeno un estintore per tutte quelle unità in navigazione già entro il miglio dalla costa.

Secondo il CEN, il Comitato Europeo di Normazione, le classi di fuoco (ossia le diverse tipologie di incendio) sono cinque: A, B, C, D, F. C’è poi la classe E che non rientra in questa classificazione ma è comunque prevista a livello internazionale. La classe A è quella di materiali solidi come plastica, legno, carta; la classe B è quella di incendi causati da combustibili liquidi come carburanti, solventi, alcol; gli incendi di classe C sono quelli dei gas come idrogeno, metano, butano; la classe D raggruppa metalli combustibili (magnesio, zinco, titanio); la classe F è generata da oli e grassi in apparecchi per la cottura. Nella classe E rientrano invece quegli incendi scatenati da apparati elettrici in tensione: quadri elettrici, alternatori, interruttori, trasformatori, eccetera eccetera.

Gli estintori sono di conseguenza suddivisi a seconda della tipologia di incendio che sono chiamati a spegnere, in base al diverso estinguente contenuto. Secondo le tabelle dei maggiori produttori italiani del settore, per i fuochi di tipo A sono indicate la schiuma e la polvere, meno efficace il Co2, ossia l’anidride carbonica; per gli incendi di classe B sono indicati tutti i tre estinguenti, ossia schiuma, polvere e Co2; per i fuochi di classe C non è indicata la schiuma mentre sono valide Co2 e polvere; per la classe D sono indicati solo estintori a polveri speciali; qualunque estinguente è valido invece per i fuochi di classe E, mentre per la classe F è efficace soltanto la schiuma. Su una barca un estintore a polvere come questo Estintore a polvere omologato MED con manometro (osculati.com) appare ad esempio il più indicato per l’ampio raggio di impiego, dai materiali solidi come il legno ai gas fino agli apparati elettrici.

Per obblighi e normative nei diversi Paesi vi rimandiamo alle disposizioni delle singole autorità. Per quel che riguarda l’Italia, potete trovare nell’elenco ufficiale delle dotazioni di sicurezza obbligatorie (disponibile anche sul sito della guardia costiera) la tabella dove sono indicati numero di estintori e classi previste per natanti e imbarcazioni da diporto. Va da sé che, disponibilità di spazi permettendo, è comunque sempre consigliabile aumentare la dotazione rispetto a quella prevista dalla legge, sia perché la potenza di un estintore portatile è piuttosto relativa, sia perché in caso di incendio gli ausili per intervenire non sono mai troppi né inutili. Come sappiamo, su una barca i rischi di una fiammata possono arrivare dall’impianto elettrico, ma anche dall’impianto a gas della cucina, o dal motore, così come da un mozzicone volante. E un natante di 10 metri rispetto a un piccolo gommone, pur avendo (secondo la normativa italiana) gli stessi obblighi, ossia un solo estintore a bordo, è assai diverso per materiali e struttura: pensate ad esempio alla gran quantità di tessuti e di gommapiuma dei materassi nelle cabine e dinette o al legno degli interni e alla moltitudine di impianti elettrici. La prudenza non è quindi mai troppa.

A proposito delle diverse cause d’incendio che possono determinarsi su una barca, nel caso dei cabinati il gas della cucina è una di quelle componenti da tenere sempre sotto controllo con la massima attenzione, verificando periodicamente le buone condizioni dei tubi, ad esempio, e il corretto posizionamento della bombola. Per quel che riguarda la cucina (ma non solo) c’è un altro accessorio molto banale, economico e che occupa pochissimo spazio, che non dovrebbe mai mancare su un cabinato, ed è la coperta antifiamma o estinguente come questa Coperta antincendio (osculati.com). Offre un ottimo ausilio nel caso, ad esempio, di improvvise fiammate provenienti dai fornelli e ha il vantaggio di non creare i danni che comporterebbe l’uso di un estintore per un problema analogo. Va usata una sola volta, ed è consigliabile posizionarla il più possibile vicino all’angolo cucina, proprio per permettere di poterla estrarre in pochi istanti in caso di necessità.

In base alla normativa italiana gli estintori di bordo non sono soggetti a revisione, al contrario degli estintori utilizzati a terra che invece sono soggetti a un controllo periodico certificato. L’unico obbligo per l’armatore è quello di mantenerli in buono stato di conservazione e con una sufficiente carica, valutabile dall’indicatore di pressione, se presente, che deve indicare sempre la zona verde.

Gli estintori vanno sempre posizionati in un punto ben visibile, facilmente staccabile dal suo supporto e al riparo da possibili urti. Sono disponibili in commercio anche diversi modelli di supporto, così come sono naturalmente previsti impianti specifici antincendio e anche kit per il comando a distanza degli estintori, ma si parla di installazioni su barche di dimensioni medio-grandi.

Osculati Srl
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