Isola dell’Asinara, i Caraibi di casa nostra
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Tra le mete preferite di chi sceglie per le vacanze una crociera in Sardegna, l’isola dell’Asinara è un paradiso naturale in mezzo al Mediterraneo, di una bellezza tale da non aver nulla da invidiare ai mari caraibici. Situata di fonte a Stintino, nell’estremo Nord Ovest della Sardegna, si estende per oltre 50 chilometri quadrati e ha un centinaio di chilometri di costa, piuttosto frastagliata e disseminata di macchia mediterranea. Per un secolo è stata sede di una colonia penale e un carcere di massima sicurezza che ha ospitato i più pericolosi detenuti italiani ed è rimasta completamente off limits fino agli anni Duemila.
Con la progressiva chiusura del penitenziario, l’Asinara è diventata Parco nazionale, al centro di un’area marina protetta che si estende su 108 chilometri quadrati nei quali, in alcuni tratti, è vietato ogni tipo di accesso (riserva integrale di zona A, contrassegnata da segnali e boe di colore giallo). Tuttavia, per i diportisti, non mancano le possibilità per trascorrere notti spettacolari in rada, ma soltanto ormeggiando ai gavitelli autorizzati dei campi boe: è infatti vietato l’ancoraggio lungo l’intero perimetro dell’isola (ossia anche nelle zone di riserva B e C) . E l’unico tratto in cui è consentita la navigazione a motore (e quindi l’utilizzo anche di un tender) è la zona di riserva C, che peraltro è limitata a un breve tratto di costa a Sud. E’ anche vietato, da parte delle imbarcazioni, qualunque scarico in mare.
L’isola è separata dalla Sardegna dalla piccola Isola Piana, la circumnavigazione è possibile attraverso il Passo dei Fornelli (tra l’Asinara e l’Isola Piana) e il Passo della Pelosa (tra l’Isola Piana e la costa sarda) ma sono entrambi navigabili soltanto con grande attenzione a causa dei bassi fondali.
Per chi fosse interessato a una sosta al gavitello, e alla successiva visita all’isola (e ne vale assolutamente la pena) sono disponibili 6 campi boe del Parco nazionale dell’Asinara, tutti nel versante Est. Otto boe sono disponibili ai Fornelli, all’estremo Sud, poi risalendo via via la costa Est ci sono 24 boe a Cala Reale, 8 a Punta Trabuccato, altrettante a Cala del Bianco, per finire con Cala d’Oliva dove sono disponibili 5 ormeggi.
Le barche a motore hanno accesso soltanto ai campi boe di Fornelli, Cala Reale e Cala d’Oliva e soltanto attraverso i relativi corridoi di accesso. Una volta arrivati in zona, si può (anzi si deve) contattare il gestore dei campi boe sul canale 74, per verificare disponibilità e possibilità di sosta su più giorni. Attenzione agli insetti volanti di ogni genere, che possono essere particolarmente fastidiosi anche a distanza di diversi metri dalla spiaggia.
Una volta ormeggiata la barca e raggiunta la riva, le possibilità di visitare l’isola sono molteplici. Esistono i centri visitatori di Fornelli, Cala Reale e Cala d’Oliva per ogni informazione: dai trekking sui sentieri, al giro dell’isola sul trenino, alle escursioni guidate in fuoristrada, c’è soltanto l’imbarazzo della scelta. Da tener presente che, in piena estate, le temperature torride possono rappresentare un problema in caso di lunghe camminate senza assistenza. Si può sbarcare, con i servizi pubblici, e utilizzare una biciletta propria oppure noleggiarne una sull’isola, anche e-bike. Ci sono anche auto elettriche a noleggio, ma si può percorrere naturalmente soltanto il tratto cementato che va da Fornelli a Cala d’Oliva. Per gli amanti della subacquea, ci sono centri diving autorizzati che offrono escursioni di mezza giornata nelle acque turchesi dell’Asinara, o ancora attività di pescaturismo, o visite via mare su imbarcazioni autorizzate e che prevedono sempre la presenza di una guida a bordo.
Insomma, c’è soltanto l’imbarazzo della scelta per visitare, anche solo per poche ore, uno dei luoghi più belli del Mediterraneo e anche un carcere che ha segnato la cronaca di decenni di Repubblica italiana.
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