La doccia esterna, in barca, è una gran comodità per diversi motivi: regala una rinfrescata nei mesi di calura estiva sotto il sole, permette di sciacquarsi con acqua dolce una volta risaliti da un bagno in mare evitando così di portare a bordo il sale nefasto per la vetroresina e, non ultimo, permette di sciacquare alla bisogna qualunque cosa senza dover ricorrere ai rubinetti sottocoperta.

Gli scafi più recenti sono tutti dotati di impianto. Per chi, invece, ne fosse sprovvisto e volesse rimediare, beh è un lavoro fattibile da chiunque con un minimo di manualità. I passaggi sono infatti pochi e semplici. Come primo passo, è necessario studiare con attenzione il punto in cui si vuole installare la doccia. Naturalmente è sempre posizionata a poppa, di solito (dipende dalla struttura della barca) sullo specchio di poppa, a fianco della scaletta, oppure all’inizio del pozzetto sotto una delle due sedute. La scelta su dove posizionarla è dettata dalla comodità di accesso in caso di guasti e dagli spazi previsti per far scorrere il tubo di mandata: in caso di problemi bisogna infatti poter accedere in fretta e senza smontare mezza barca, perché incrostazioni o perdite possono essere frequenti.

Una volta scelto il punto in cui installare l’impianto, e una volta deciso il modello di doccia (c’è solo l’imbarazzo della scelta e a prezzi economici, questo è uno dei più diffusi https://www.osculati.com/it/11135-m-020699/box-doccia-new-edge-con-doccia-a-pulsante-mizar ) si inizia con il forare, con una punta a tazza, la vetroresina per il montaggio del supporto su cui è fissata la doccia. Un filo di sigillante, sia nella cornice del supporto sia nei fori delle viti, non fa mai male.

Al rubinetto della doccia, o “telefono” che dir si voglia”, si collega il tubo flessibile che di solito ha una lunghezza di un paio di metri e che andrà poi innestato nel tubo di mandata. E’ già predisposto con gli attacchi, ma fate attenzione nell’avvitare a posizionare bene la guarnizione e a non esagerare nella stretta, perché la plastica potrebbe segnarsi e, con il tempo, spaccarsi. Il collegamento tra il tubo flessibile e l’impianto idrico di bordo è altrettanto semplice. Dal tubo di mandata dell’acqua dolce che dal serbatoio si ramifica sulle diverse utenze si installa, nel punto più vicino alla doccetta esterna, un raccordo a T da cui poi far partire la derivazione. E’ importante che l’impianto doccia si possa isolare, anche con un semplice rubinetto, perché in caso di perdite si possa capire in fretta l’origine del guasto separando la doccia dalle altre utenze. Usate abbondanti fascette e controllatele spesso perché possono allentarsi e dare origine a perdite indesiderate.

Un paio di consigli pratici, banali ma importanti per non rischiare di rimanere senz’acqua dolce a bordo a causa di un minuscolo problema. Intanto tenete sempre a bordo un tubo flessibile e un “telefono” della doccetta di ricambio, è una spesa modica e nel caso si rompesse potete sostituire tutto in pochi minuti. Poi aprite con frequenza, anche nei mesi invernali, la doccia facendo scorrere un po’ di acqua perché il calcare gioca brutti scherzi. Quando la riponete dopo l’uso verificate di averla chiusa bene, non dimenticate che basta un trafilamento di poche gocce per far scendere la pressione dell’impianto e di conseguenza far entrare in funzione la pompa elettrica, con il rischio di farla girare di continuo mentre siete comodamente seduti al ristorante. 

Stefano Sergi