Si avvicina il periodo delle vacanze estive e per gli appassionati di barche, vela o motore non importa, è già tempo di scegliere la meta di quest’anno, magari pianificata da tempo e rimandata per cause di forza maggiore. Tra i luoghi preferiti da migliaia di armatori c’è senza dubbio l’Isola d’Elba che, con le sue coste frastagliate che si alternano a spiagge incantevoli e alla sua acqua cristallina, è da sempre una delle destinazioni più gettonate, tanto da essere decisamente sovraffollata nei mesi clou dell’estate. Ma, bellezze naturali a parte, cos’è che rende l’Elba così appetibile per una vacanza in barca? I punti a favore sono molteplici e l’unico neo è rappresentato, appunto, solo dall’eccessivo affollamento, anche se va detto che se le rade, di giorno, sono spesso una distesa sterminata di scafi di ogni genere, dai gommoni ai motoscafi alle barche a vela, è pur vero che con il calar del sole nella maggior parte dei casi regna sovrana la tranquillità perché la gran parte del diporto è diurno e conseguenza di gite giornaliere nella caletta preferita per fare un bagno.

Il primo particolare a rendere l’Elba una meta privilegiata dalle crociere è la sua posizione: di fronte al litorale toscano, a una manciata di miglia dalla costa e quindi raggiungibile in tutta calma in poche ore di navigazione dal continente. I punti più vicini tra la costa dell’Italia e l’isola sono infatti separati da un tratto di 5 miglia di mare. Questo la trasforma in uno degli itinerari privilegiati anche da parte di chi ha la barca nel Nord Ovest italiano: è a circa 110 miglia da Genova e 75 da La Spezia. Idem per chi arriva da Sud, perché si trova a una novantina di miglia dal litorale romano.

E’ la più grande tra le isole dell’arcipelago toscano ma i suoi 200 chilometri quadrati rappresentano, per chi è in barca, un grande vantaggio, perché permettono in poco tempo di cambiare completamente quadrante e riparare altrove in caso di vento o mare. E questo è l’altro grande punto a favore dell’Elba: offre ridossi da qualunque direzione provenga il maltempo e questo è un dettaglio non da poco per chi vuole trascorrere lunghe notti in rada evitando l’affollamento dei porti. Sul lato Est c’è Porto Azzurro, una delle “perle” dell’isola con il suo golfo che permette di ancorarsi in tutta tranquillità in caso di vento da Nord. Idem per la grande baia di Marina di Campo affacciata a Sud, meta tradizionale di decine e decine di barche alla fonda, dove peraltro lo spazio non manca e il fondale ridotto permettono un ancoraggio in sicurezza anche a una certa distanza dalla spiaggia di due chilometri. Proseguendo verso Ovest c’è, quasi all’estremo margine dell’isola, la meravigliosa baia di Fetovaia dall’acqua color smeraldo, altro ottimo ridosso per vento e mare da Nord. Risalendo, dopo una decina di miglia potete ritrovarvi sul lato opposto dell’isola e fare una sosta a Marciana o nel golfo di Procchio, due luoghi che non hanno bisogno di presentazioni per bellezza e suggestione. Proseguendo verso Ovest, c’è Portoferraio che, oltre a essere il porto principale dei traghetti, ha una caratteristica unica nel Mediterraneo: è una delle insenature più protette in assoluto, se non la più protetta, tanto che persino l’ammiraglio Nelson si prodigò a tessere le lodi di quel luogo. La costa “a uncino” permette di riparare da qualunque sventagliata, sia negli ormeggi in banchina, sia nei campi boe, sia nella ampia insenatura che offre molteplici spazi per gli ancoraggi. Dovete soltanto tenere in considerazione due dettagli non trascurabili: il primo è il traffico dei traghetti, molto intenso, e il secondo è la particolarissima caratteristica del porto di Portoferraio: è l’unico in Italia dove, anziché tenere la dritta, si tiene la sinistra, naturalmente sia in ingresso sia in uscita. Per completare il periplo, è consigliabile una tappa a Cavo (dove c’è anche un efficiente campo boe) e Rio Marina: due luoghi ricchi di storia e non ancora presi d’assalto dalle masse di vacanzieri, che valgono senza dubbio una sosta anche prolungata.

Buone vacanze.