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Cosa significa? Come si può fare? Riflessioni partendo dalla nostra personale esperienza e da quella dei viaggiatori incontrati per mare.

A chi non è capitato almeno una volta nella vita, di pensare di lasciare tutto e partire. Tra i tanti che lo hanno pensato, alcuni lo hanno fatto davvero. Una parte di loro poi, ha deciso di farlo partendo in barca a vela per qualche mese, per anni o per una vita intera. Noi facciamo parte di questo gruppo e vogliamo condividere con voi la nostra personale esperienza.

Siamo Lara e Michele, la barca è la nostra casa e insieme a lei viaggiamo quasi a tempo pieno alla scoperta degli angoli più belli del mondo. Nel 2009 lasciamo il nostro lavoro, vendiamo quello che abbiamo, salutiamo famiglia ed amici e partiamo. Dopo 4 anni di viaggio ci rendiamo conto che la barca è ormai diventata la nostra casa. Nel 2013 poi, in Polinesia Francese, la famiglia si allarga e si unisce a noi un nuovo membro dell’equipaggio. Nostra figlia Reva, il cui nome in tahitiano significa proprio “partire, viaggiare”, si è imbarcata a una sola settimana di vita e da allora non ha smesso di condividere con noi numerose esperienze a terra, miglia in mare e nuovi incontri. Questa è la nostra storia che assomiglia a quella di tanti altri che hanno fatto una scelta simile alla nostra.

Ma cosa spinge le persone a mollare gli ormeggi e partire?

Le motivazioni che portano ad una simile scelta sono tante e anche molto diverse tra loro. Si parte per vivere un’esperienza significativa, per voglia di avventura, per lasciare o trovare qualcosa, per mettersi alla prova, per una grande passione per il mare o per il viaggio e molto altro ancora. A prescindere da quelle che sono le motivazioni soggettive, il viaggio rappresenta sicuramente una ricerca, più o meno conscia, verso un obiettivo che rimane differente per ciascuno di noi. Confrontandoci con gli equipaggi incontrati inoltre, ci siamo resi conto che quando il viaggio si prolunga molto nel tempo spesso finisce per coincidere con un vero e proprio stile di vita.

Noi ad esempio volevamo vivere pienamente, fare esperienze significative alla scoperta di luoghi lontani e persone, in completa armonia con la natura. La nostra non è stata una fuga da nulla piuttosto la voglia di vivere questa avventura, convinti che per noi tentare la strada meno battuta avrebbe fatto la differenza.

Ma come fare per mollare gli ormeggi e partire?

Anche i sognatori più accaniti devono avere i piedi ben piantati per terra ogni tanto…almeno il tempo necessario per organizzare quel che serve. Per trasformare il sogno in realtà infatti è necessario avere un progetto in mente e pianificarlo al meglio.

  • Per prima cosa bisogna decidere di partire, e anche se può sembrare scontato in realtà è il passo più difficile. Tanti sono i legami, più o meno consci, che ci tengono ancorati al posto in cui viviamo e ancora di più le motivazioni o i timori che possono spingerci a restare.
  • Poi è importante capire con chi partire, perché ovviamente sarà diverso il nostro progetto se siamo in viaggio da soli, in coppia o in famiglia.
  • Bisogna anche stabilire la durata ed un itinerario del viaggio, tenendosi però sempre aperti a possibili cambiamenti e deviazioni lungo la strada.
  • In seguito dobbiamo trovare la barca adatta e prepararla in funzione del nostro programma di navigazione.
  • Infine non resta che predisporre tutta una serie di aspetti pratici, ma inevitabili (casa, lavoro, famiglia, budget…), prima della partenza.

Noi ad esempio, una volta presa la decisione, ci siamo dati subito da fare per “costruire” il nostro sogno. Abbiamo cercato una barca a vela usata che rispondesse alle nostre esigenze, poi l’abbiamo sistemata e preparata per la navigazione d’altura. Nello stesso tempo abbiamo pianificato il viaggio, chiuso casa, lasciato il lavoro e sistemato ogni dettaglio pratico per poter finalmente partire.

Che il viaggio duri qualche mese, qualche anno o tutta una vita, l’aspetto più determinante rimane sicuramente come mantenersi economicamente. Mettendo insieme le esperienze delle tante barche incontrate, abbiamo visto che le soluzioni trovate sono tra le più diverse. L’entrata può provenire infatti da una pensione, da una rendita, da un lavoro a distanza, da lavori nel settore nautico, da lavori a terra durante una sosta più lunga, dalla combinazione di più fonti e altro ancora. Ogni equipaggio poi sfruttando le proprie abilità e la propria professionalità si ingegna perché infondo ogni idea è buona per riempire la cassa di bordo e poter ripartire.

E una volta partiti come gestire la lontananza da casa?

Una volta preso il largo oggi è più semplice, rispetto al passato, gestire molti aspetti del viaggio. Ad esempio, grazie ai tanti mezzi di comunicazione ed alla diffusione di internet, è possibile gestire a distanza tutti gli aspetti burocratici, che comunque ci legano al nostro paese, e mantenere vivo il legame con chi resta a casa. I tanti social poi permettono di condividere l’avventura con foto, articoli e video, a volte persino in tempo reale. Amici e familiari inoltre possono raggiungere facilmente i viaggiatori nei diversi angoli del mondo e condividere con loro una parte di questa esperienza. Quando siamo partiti noi, prima dell’arrivo dello smartphone e quando internet non era così accessibile, passavano mesi senza poter inviare o ricevere notizie da casa. La comunicazione richiedeva più tempo e impegno ma infondo era anche l’occasione di incontrare tanti nuovi amici, tutti radunati al bar del porto che forniva il wi-fi. 

KODAK Camera

Indipendentemente dalla composizione dell’equipaggio, dalla durata o destinazione del viaggio quella di partire è indubbiamente un’esperienza di crescita personale che saprà lasciare un segno importante. La nostra avventura, lunga 12 anni ormai, ha saputo regalarci incontri speciali, forti emozioni, esperienze uniche ed indimenticabili istanti. Ci ha permesso di conoscere meglio noi stessi, spesso ci ha messo alla prova e soprattutto ci ha insegnato a guardare tutto con occhi nuovi. Il viaggio inoltre per noi si è trasformato in un vero e proprio stile di vita e siamo davvero curiosi di scoprire dove sapremo arrivare spinti dal vento.

Una volta fatto il passo più difficile, ovvero decidere di partire, una volta che è stato predisposto tutto e che barca ed equipaggio sono pronti, non resta quindi che mollare gli ormeggi, aprire le vele, lasciarsi portare dal vento e soprattutto vivere pienamente questa fantastica avventura.

Buon vento! 

Lara, Michele e Reva.

Biografia:

Lara Michele e Reva Sono una famiglia di naviganti e viaggiatori. Nel 2009 sono pariti per un lungo viaggio che dal Mediterraneo li ha condotti fino alle acque cristalline della Polinesia Francese. Vivono a bordo di Dumas navigando nei mari e negli oceani più belli del mondo. Fotografano, raccontano e condividono questa loro avventura sul sito vagabondsail

Lara Michele e Reva