Provare una barca: l’acquisto tra cuore e cervello
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I broker di yacht non vendono davvero barche, vendono sogni e dai sogni si sa, ci si può svegliare in modo assai deludente. Acquistare una barca a vela richiede, in un certo senso, un atto di fede: la convinzione che i venti soffieranno sempre a nostro favore e che i luoghi in cui viaggeremo saranno migliori di quelli che ci lasciamo alle spalle, o almeno che l’esperienza di navigare ci farà stare meglio che restare fermi.
La barca però è anche – lo sappiamo bene – un acquisto molto impegnativo e può essere fonte di tranelli ed imprevisti in grado di rovinarci qualcosa di più che il piacere della navigazione. Per questo è importante essere molto concentrati, specie se andiamo a cercare la nostra barca in uno dei tanti saloni nautici: vera overdose di cromature lucide o di sistemi fantasiosi dove l’emozione può sopraffare il senso e la ragione. Qui, un po’ come nel paese dei balocchi, la frenesia delle vendite può mostrarci un quadro di esperienze di navigazione idilliache che, in realtà, non sono il modo in cui noi trascorriamo il nostro tempo in mare.
Con così tanti progetti diversi sul mercato, fare la scelta giusta è tutt’altro che facile. Inoltre, pochi di noi navigano regolarmente su una selezione davvero ampia di barche, ed anche quando proviamo a navigare su una barca che stiamo valutando di acquistare, il tempo a bordo è spesso limitato. Quindi, qual è il modo migliore per usare quel tempo con saggezza e per capire cosa è veramente importante?
Questo sarà il taglio di oggi: non mi occuperò dei controlli strettamente tecnici da effettuare prima dell’acquisto di una barca (per quello sono stati scritti diversi ottimi articoli); proverò invece ad accendere una luce sull’atteggiamento che dovremmo tenere nel momento in cui acquistare una barca diventa IL o per lo meno UNO DEI nostri progetti di vita.
Sul mercato esiste una offerta che non esiterei a definire strabordante, per questo è essenziale conoscere il più a fondo possibile gli yacht nella nostra short list, per capire come sarà la barca reale, in acqua, e non solo il modello presentato al salone nautico.
Utilizziamo tutte le risorse disponibili come video, visite virtuali e rapporti sui test della barca: confrontiamo specifiche e numeri, cerchiamo di visualizzare fin dall’inizio come sarà la nostra realtà a bordo. È quasi impossibile replicare la navigazione che faremo, anche in una prova abbastanza estesa, quindi è importante separarci mentalmente dall’evento-vendita artificiale: come sarebbe la vita giorno per giorno su questa barca in mare? focalizziamoci profondamente sui nostri piani per la barca e restiamo realisti sul fatto che soddisfi davvero le nostre esigenze.
Arriviamo preparati, facciamo i compiti a casa! Una preparazione seria può influenzare l’esperienza di acquisto della barca. Incontrare il venditore già preparati sulla conoscenza del prodotto aiuterà ad essere presi sul serio. Stabiliamo quindi i nostri “must have” prima di iniziare. I venditori per ovvie ragioni preferiscono che l’acquisto sia un processo emotivo, stabilire le priorità aiuterà a tenere sotto controllo l’emozione: la barca soddisfa la nostra esigenza di velocità? il layout è adatto per ogni luogo che intendiamo esplorare? Il tankage è davvero adatto per le nostre crociere? Questi sono alcuni dei numeri che ci impediranno di acquistare una barca che non è in grado di navigare come abbiamo in mente.
Altro aspetto estremamente importante è la “tenuta” al mercato: ovviamente tutte le barche perdono valore non appena toccano l’acqua. Dopo aver esaminato l’ammortamento iniziale su tre anni, confrontare anche i valori a 10-12 anni. In quel momento lo yacht inizierà davvero a mostrare come resiste alla prova del tempo.
Valutando uno yacht di nuova costruzione, un tour della fabbrica può dare l’opportunità di conoscere più di quanto si possa raccogliere dai materiali di marketing. Il tempo, lo sforzo e la spesa per raggiungere il cantiere varrà la pena e probabilmente vedremo parti dello yacht a cui normalmente non avremmo accesso, tra l’altro avremo anche una idea concreta di ciò che è il cantiere che costruisce la nostra barca. Una visita in fabbrica consente anche di vedere gli arredi e la struttura a cui non si sarà probabilmente più in grado di accedere su una barca finita.
Fondamentale poi è la relazione con il venditore: è lecito aspettarsi una guida dal broker e una conoscenza approfondita da cui attingere fin dal primo giorno. Se il suo atteggiamento è quello di spingere una barca in particolare, questo è un brutto segno.
Nel corso del tempo il nostro broker dovrebbe farsi un’idea di noi, dei nostri piani e di ciò di cui abbiamo veramente bisogno. Potrebbe anche arrivare a suggerire barche che attualmente non soddisfano le nostre esigenze, ma lo farebbero con un refitting di qualità. Un buon broker conoscerà anche le persone per rendere questo processo molto meno scoraggiante, il che alla fine apre la nostra ricerca a molte più barche.
E’ comunque in acqua che la vera natura di una barca verrà fuori. È qui che un interno scricchiolante, un verricello posizionato con noncuranza o una posizione di timone scomoda diventeranno chiari. Ma la maggior parte delle veleggiate di prova sono limitate nel tempo, quindi qual è il modo migliore per sfruttarle al meglio?
Una uscita di prova è ancora molto lontana dalla realtà di possedere la barca e vivere a bordo, quindi in gran parte si tratta di visualizzare come sarebbe la vita a bordo. Mettiamo alla prova la barca sotto vela, certo, ma non lasciamo che la valutazione si limiti a questo.
Secondo me la prova ideale sarebbe una uscita notturna, per cucinare e dormire a bordo; ciò aiuta a ottenere davvero un’impressione più approfondita. Camminare in pozzetto, in coperta e negli interni mentre si naviga e farsi domande: quanto è pratico il layout? questo vano doccia sarebbe abbastanza grande per l’uso quotidiano? C’è abbastanza spazio di stivaggio nella cambusa? Quanto rumore si sente in cabina?
Le uscite di prova sono qualcosa che dovremmo cercare di fare all’inizio della ricerca della barca piuttosto che dopo, tuttavia la maggior parte degli acquirenti la rimanda fino a quando non prende davvero sul serio un certo modello di barca.
Non temiamo di negoziare con l’agente per ottenere più tempo possibile. Un test di navigazione condiviso per un paio d’ore con molti altri subito dopo il salone nautico non darà il tempo e lo spazio per sentire come potrebbe essere davvero la barca; l’esperienza di navigazione è importante, ma cerchiamo di vedere oltre il fattore divertimento.
Facciamo camminare la barca, poi andiamo sotto coperta facciamo ogni lavoro possibile in cabina per vedere come funziona in pratica. Stessa cosa in pozzetto: si riesce a passare dalla ruota alle randa o c’è un intoppo in mezzo? è un qualcosa da considerare soprattutto se navigheremo con un equipaggio inesperto.
Sottocoperta, proviamo l’usabilità facendo navigare la barca sbandata. Quanto è difficile muoversi? Ci sono abbastanza appigli? Quell’ampio salone diventa improvvisamente pericoloso a causa di quanto è grande?
Una barca che è fisicamente comoda in coperta sarà mentalmente confortevole. Quello che voglio dire è: se non si riesce ad arrivare alla scotta randa dal timone, non potremo depotenziare la randa rapidamente, ciò può provocare ansia. Le buone barche sono progettate intorno alla facilità di navigazione e al design logico.
Spesso si è tentati di effettuare solo le solite manovre di virata, strambata e così via, vedendo quanto bene la barca naviga alle varie andature. Ma perché non provare a fermare la barca? Lasciamo che le vele sventolino e vediamo cosa fa. Come si mette al vento? proviamo a navigare solo sotto randa o genoa; portiamola a velocità di crociera, lasciamo andare la ruota e vediamo come si comporta.
Portiamo una videocamera: filmare una panoramica completa con il telefono o con una action cam per ulteriori studi e confronti quando saremo a casa è davvero utile. Dopo avere visto alcune barche, può essere difficile ricordare i dettagli: riprendere tutto consente di rivivere l’esperienza in un secondo momento e confrontare diversi modelli in modo retrospettivo.
Il concetto dunque è abbastanza chiaro: avvicinarsi all’acquisto di una barca con gli occhi spalancati. Realismo, pragmatismo, occhio al budget e provare ad allungare l’occhio e rivolgere l’esperienza ad aspetti che – stranamente – spesso sono trascurati, almeno in prima battuta. Alcuni potrebbero trovare utile classificare o assegnare un punteggio ai loro criteri per prendere una decisione od anche solo per effettuare una pre-selezione.
Un’ultima tip potrebbe essere quella di prendere in considerazione l’idea di noleggiare una barca che sia uguale o simile a quella su cui si stanno posando gli occhi. In effetti potrebbe essere il modo migliore per stabilire se è davvero quello che fa per noi. Nel caso di una barca nuova, il costo del noleggio a volte può essere ammortizzato a fronte di un acquisto. Per gli yacht più grandi, che sono spesso semi-custom, è un ottimo modo per determinare come si desidera allestire la propria costruzione, cosa funziona e cosa no.
Dunque, dato per scontato che non esiste la formula giusta per tutti, proviamo a diminuire un po’ la quota di cuore che mettiamo nell’acquisto e ad aumentare quella di cervello. Non sarà l’ideale, non sarà troppo romantico ma quantomeno ci aiuterà a non imbarcarci (letteralmente) su qualcosa che dopo un mese non sarà più nostro.
Buon vento, ci vediamo in mare.
RC
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