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Forse non tutti sanno che c’è una relazione piuttosto diretta tra il decollo di un velivolo e l’applicazione di un by-pass coronarico. Questa relazione si è concretizzata quando il programma per la sicurezza dei pazienti dell’OMS ha creato un’iniziativa per migliorare la sicurezza degli interventi chirurgici in tutto il mondo.

L’industria del trasporto aereo ha più di 70 anni di esperienza nello sviluppo e nell’utilizzo delle liste di controllo. Gli autori della check-list per la sicurezza chirurgica dell’OMS hanno tratto lezioni dall’esperienza nel settore dell’aviazione per creare uno strumento di sicurezza che supporti la pratica clinica essenziale.

L’OMS si è dunque rivolto alla ricchezza di esperienza nel settore dell’aviazione; l’obiettivo era creare uno strumento che supportasse la pratica clinica senza tentare di sostituire un algoritmo rigido al giudizio professionale.

La cosa – come si potrà intuire – interessa anche noi che navighiamo sull’acqua e non in cielo, ed anche se i controlli e le situazioni nel settore della nautica da diporto sono probabilmente meno delicati di quelli del settore aereo commerciale, è comunque interessante conoscere questa genesi e magari poterci ragionare sopra per creare uno strumento utile a prevenire errori ed a poterli rimediare in tempo reale.

Ma cosa è una check-list?  In sostanza si tratta di un elenco formale utilizzato per identificare, programmare, confrontare o verificare un gruppo di elementi utilizzato come ausilio visivo o orale che consente all’utente di superare i limiti della memoria umana a breve termine.

La check-list è esplicitamente progettata per promuovere l’adesione agli standard di base attraverso un processo noto come “trappola degli errori“. La teoria da tempo compresa dall’industria del trasporto aereo è che gli esseri umani commettono errori e le liste di controllo permettono che questi vengano identificati e risolti prima che causino danni.        

Nel settore dell’aviazione, gli sviluppatori cercano di costruire una check-list come una serie di elementi succinti che idealmente non comprendono più di una singola pagina. Le frasi devono essere semplici e chiare, pur mantenendo il linguaggio professionale del campo. Il font è leggibile e utilizza testo maiuscolo e minuscolo. Il disordine e la colorazione sono limitati e la laminazione opaca viene utilizzata quando si prevede l’abbagliamento riflettente. Soprattutto, gli elementi dell’elenco di controllo sono associati ad azioni che consentono correzioni o modifiche per garantire la sicurezza.

Nell’aviazione, le liste di controllo sono progettate in base a schemi di flusso di lavoro operativo, come prima del decollo o dell’atterraggio, quando l’equipaggio di volo può confermare che i passaggi critici sono stati completati mentre il rilevamento di un errore è ancora rimediabile.

Questa in sintesi la linea guida utilizzata a livello internazionale nel settore aereo. Come vediamo anche per noi naviganti c’è materiale su cui riflettere e lavorare.

C’è da dire, malauguratamente, che il nostro settore non è precisamente all’avanguardia in questo campo: molti skipper ritengono i controlli pre-partenza solo una noia burocratica ed una perdita di tempo ed i controlli in navigazione troppo spesso sono effettuati con una superficialità che può risultare disastrosa.

Qualcuno ha provato a produrre un po’ di letteratura, ed in rete si trova qualche consiglio utile e qualche pubblicazione. La maggior parte incentrate sui controlli pre-partenza senza soffermarsi in modo più approfondito sui controlli e le verifiche che andrebbero effettuate in navigazione, nelle varie fasi di disormeggio ed uscita dal porto; di navigazione diurna e notturna, ancoraggio e sosta, ingresso in porto ed ormeggio.

In queste poche righe non ho certamente la velleità di colmare le lacune, ma solo di offrire qualche spunto a chi volesse in futuro cimentarsi nella compilazione di un’opera più completa. Vediamo quindi quali possono essere in controlli da effettuare in porto, prima di partire, ed in navigazione.

IN COPERTA

Ancora: funzionamento del verricello e del barbotin; metri di catena e/o tessile (verificare che siano segnati ogni 10 metri) e suo fissaggio a bordo; ancora e catena/cima di rispetto; verifica e prova dell’attuatore diretto e di quello riportato in pozzetto se presente.

Vele: controllo generale di usura, tagli e vecchie riparazioni; stecche, garrocci e ferramenta; controllo dei sistemi di avvolgimento e loro funzionamento.

Albero e boma: integrità e verifica profilo; controllo tenuta guarnizione piede d’albero/coperta (se albero passante); stato e tensione di sartie e stralli.

Luci: controllo funzionamento luci di via, navigazione a motore, testa d’albero e ponte.

Scotte: lunghezza, stato di usura; presenza di scotte di rispetto.

Winch: funzionamento e facilità di rotazione; ingrassaggio; presenza di almeno 2 maniglie.

Timone: prova d’uso; verifica frenelli cavi e pistoni; localizzazione e prova della barra di rispetto (localizzazione perno asse timone).

Zattera auto-gonfiabile: passeggeri trasportabili; controllo revisione; controllo stato generale; lettura delle istruzioni e condivisione con tutto l’equipaggio.

Strumenti ed elettronica: indicatore livello carburante; ecoscandaglio; log; stazione vento; GPS e cartografico; VHF fisso e portatile, condivisione con l’equipaggio del funzionamento (uso e canali disponibili); indicatore livello carica batterie; bussola.

Cime di ormeggio: verifica del numero, del tipo e della lunghezza delle cime presenti a bordo.

Parabordi: numero e stato;

Cavo elettricità: localizzazione controllo adattatori;

Monoleva: controllo stato e facilità di inserimento marce ed acceleratore; controllo inserimento acceleratore folle; controllo tiranti e attacchi.

Accensione e spegnimento: verifica della sequenza; controllo dei dispositivi.

SOTTOCOPERTA

Documenti della barca e personali: verifica di tutti i documenti obbligatori della barca; patente del comandante; dotazione di carte nautiche, portolani, ed ogni altro documento obbligatorio nell’area di navigazione prevista. 

Giubbotti salvagente e cinture: controllo posizione, stato e numero; condivisione con l’equipaggio su uso.

Estintori: localizzazione; controllo stato e numero; tipo ed uso da condividere con l’equipaggio.

Dispositivi di segnalazione: localizzazione e stato; numero, scadenza ed istruzioni.

Materiale per carteggio e atterraggio: bussola rilevamento; compasso e squadrette;

carte nautiche zona navigazione prevista e limitrofe; portolano della zona; elenco dei fari.

Cassetta Pronto Soccorso: verifica degli elementi contenuti, della scadenza e delle eventuali istruzioni d’uso.

Cassetta attrezzi: verifica del contenuto e della presenza di eventuali pezzi di rispetto (nastro isolante, nastro tipo grey-tape, cimini e stroppi, grilli e moschettoni varie misure, materiale per riparazione vele e tender, cunei di legno turafalle, lampadine di rispetto, cinghie alternatore e pompa acqua, girante pompa acqua, filtri olio e nafta, olio motore e liquido scambiatore di calore).

Motore: controllo visivo stato e funzionamento; verifica del diario degli interventi eseguiti; controllo livelli; batterie e loro stato; funzionamento alternatore; pompa dell’acqua e circuito di raffreddamento; tensione cinghie e pulizia filtro aria.

Impianto acque: controllo funzionamento impianto acque bianche; autoclave; prova WC e saracinesche.

Sentina: controllo dello stat generale ed individuazione della natura di eventuale acqua presente; controllo pompa sentina elettrica.

Bulbo: controllo dei prigionieri del bulbo.

GPS: controllo dati comparazione con carte nautiche.

Tender: controllo stato generale.

IN NAVIGAZIONE

Armo: tensione del sartiame e degli stralli; manovre correnti; attrezzatura di coperta; vele e sistemi di avvolgimento.

Strumentazione: posizione e dati GPS; trasmissione e ricezione VHF; autopilota. Motore: verifica periodica dei livelli; funzionamento girante; controllo dei fumi; controllo consumo carburante; verifica sentina.

Batterie e consumo elettrico delle utenze: verifica consumo utenze; verifica funzionamento alternatore con voltmetro; check batterie al mattino; verifica fasi di ricarica delle batterie.

Naturalmente a questo va aggiunto un briefing pre-partenza ed un costante aggiornamento dell’equipaggio sull’andamento della navigazione, sui ruoli in caso di emergenza ed un continuo monitoraggio delle condimeteo e di ogni altro elemento utile alla navigazione in sicurezza.

Come vediamo si può mettere molta carne al fuoco e – per la mia opinione – c’è spazio per elaborare linee guida e pubblicazioni che possano alzare lo standard della qualità nelle nostra navigazioni diportistiche.

Buon vento, ci vediamo in mare.

Renzo Crovo