Navigare in equipaggio ridotto: qualche consiglio
This post is also available in: English (Inglese)
Negli ultimi tempi una combinazione di fattori ha creato una vera e propria esplosione della pratica di navigare in coppia o in piccole famiglie che veleggiano a bordo di scafi anche di una certa importanza.
Questi fattori sono sostanzialmente tre: innanzitutto c’è la pandemia COVID-19, che ha portato – situazione personale e regole permettendo – molti diportisti a cercare di allontanarsi più possibile dal pericolo del contagio “auto isolandosi” in mare con la famiglia.
Un altro fattore è la tendenza progettuale di yacht più recenti che migliorano la manovrabilità e sviluppano alcune caratteristiche specifiche in fatto di layout, rendendo più facile la navigazione ad equipaggio ridotto.
Il terzo è la rapida crescita della tecnologia e delle attrezzature a supporto: i propulsori di prua e di poppa possono “bloccare” uno yacht al molo mentre le cime vengono messe a terra. I winch di tonneggio possono trasformare il diportista medio in sollevatore di pesi olimpici quando arriva il momento di terminare l’ormeggio in banchina. Una seconda serie di comandi al timone o telecomandi può dare allo skipper il pieno controllo della barca praticamente da qualsiasi punto a bordo.

Ma avere la barca e l’attrezzatura giusta è solo l’inizio per vivere una grande esperienza di crociera. Un equipaggio ridotto deve essere preparato prima di lanciare le cime dal molo e il modo migliore per prepararsi è farlo a piccoli passi. Iniziamo in piccolo. Una navigazione notturna verso una meta vicina, o anche esercitarsi ad entrare e uscire dal porto di casa in varie condizioni, darà a un equipaggio ridotto la sicurezza necessaria a spingersi più lontano.
Man mano che questi piani si evolvono e prende forma un piano di crociera, la preparazione è fondamentale.
L’ingresso in porto e l’ormeggio è probabilmente il banco di prova più impegnativo per un equipaggio ridotto: prepariamo quindi con buon anticipo tutte le linee di ormeggio che riteniamo necessarie. Teniamo pronta una linea aggiuntiva ed uno spring perché questo può salvare anche lo skipper più esperto durante un attracco movimentato.
Controlliamo bene la banchina (specie se non la conosciamo) prima di terminare l’ormeggio. Se temiamo risacca non esitiamo ad appendere qualche parabordo in più, sia orizzontalmente che verticalmente, per una protezione completa dell’imbarcazione ed un sonno più tranquillo.
Non aspettiamo di essere all’ingresso di un porto sconosciuto per guardare le carte: studiamole in anticipo. Come un pilota di auto da corsa che memorizza le svolte su una pista, il buon skipper – tanto più se può contare su un equipaggio ridotto – si metterà in condizione di conoscere la destinazione, capire dove attraccare e noterà i potenziali pericoli.
Chi pratica questo tipo di navigazione da lunga data riempie un taccuino per ogni destinazione, per avere suggerimenti a portata di mano per il prossimo arrivo. Avere una mappa del porto stampata o visualizzata sul tablet aiuterà quando la radio del marina darà istruzioni di ormeggiare alla banchina F7.
I timonieri non possono sempre scegliere l’acqua ed venti calmi quando attraccano. Quindi prima di addentrarsi in un ancoraggio sconosciuto, i saggi skipper si fermano e vanno alla deriva per alcuni istanti per valutare come il vento e la corrente influenzeranno l’avvicinamento. Questo aiuterà ad avere una chiara comprensione di come le condizioni possano richiedere un cambio di programma nella gestione dell’ancoraggio.
Un’altra chiave per lo short-hand è parlare di ogni possibile scenario. Ad esempio, qual è la linea di attracco chiave da proteggere per prima? Cosa succede se il marito manca di raccogliere una boa mentre la moglie è al timone? Come gestisci un’ancora che ara?

Quando ci sono solo due persone a bordo, i compiti dovrebbero essere molto chiari per evitare momenti in cui “pensavo lo stessi facendo tu”.
Idealmente, auricolari e microfoni con cancellazione del rumore possono aiutare, tutti noi abbiamo assistito a coppie che si urlavano contro mentre attraccavano, ma la tecnologia delle comunicazioni di oggi può risolvere questo problema. Diversi produttori, offrono cuffie con un solo auricolare (che consente un ascolto regolare attraverso l’altro orecchio) e un microfono per comunicazioni in qualsiasi condizione atmosferica. Per restare un po’ più nel “tradizionale” possiamo affidarci ai segnali manuali concordati e provati in anticipo.
A proposito di equipaggiamento, la maggior parte dei navigatori in coppia (o con equipaggio fortemente ridotto) ha anche una regola di base: non lasciare mai il pozzetto senza indossare un giubbotto di salvataggio. Se poi il tempo è brutto, dovrebbe essere un giubbotto di salvataggio con un’imbracatura da agganciare ad una jack line che corre lungo tutto il ponte per una maggiore sicurezza.
Precauzioni speciali dovrebbero essere prese anche durante la navigazione notturna.
Per prima cosa occorre decidere una tabella di guardie che va poi rispettata.
Alcuni membri dell’equipaggio preferiscono tre e tre (tre ore in funzione, tre ore di riposo) per tutta la notte, mentre altri (soprattutto in caso di maltempo) due e due. Le barche in regata a volte usano quattro-quattro di notte, poi sei e sei durante il giorno, quando è più facile stare all’erta.
Qualunque sia la scelta, la seconda persona a bordo dovrebbe essere sempre disponibile.
Se la persona fuori guardia si addormenta profondamente, il cambio di guardia deve includere un resoconto della situazione attuale. Ciò include parlare della rotta della barca, delle condizioni meteorologiche e di qualsiasi cosa insolita, come un mercantile in lontananza; strane luci all’orizzonte, conversazioni VHF. Tutto.
Inoltre, facciamo attenzione a preservare la visione notturna. È necessario mantenere una scarsa illuminazione intorno al timone perché la visione notturna completa può richiedere ore per tornare. Usiamo le torce elettriche come ultima risorsa.

Conosco uno skipper che indossava una benda in stile pirata su un occhio, usando solo l’altro occhio quando entrava in una cabina illuminata per un caffè o qualsiasi altra cosa e poi rimuoveva la benda quando era di nuovo al buio per mantenere la visione notturna almeno in un occhio.
Anche la cambusa richiede una organizzazione diversa durante la crociera con equipaggio ridotto: non pensiamo di passare ore a cucinare i pasti in navigazione; invece, prepariamo i pasti in anticipo e rendiamoli facili da mangiare. I panini sono un alimento molto versatile, così come le zuppe o gli stufati versati da un thermos vicino al timone in una tazza riscaldante.
Gli spuntini si consumeranno per tutta la notte, ma stiamo lontani dallo zucchero con tutti gli effetti che crea. Meglio privilegiare le barrette alla frutta, le ciotole di noci o formaggio grana preparato a “tocchetti”. Inutile dire che l’alcool è del tutto da bandire in navigazioni ad equipaggio ridotto, riservando il piacere di una birra o di un calice di vino ai momenti di sosta in porto o in rada.
Durante il giorno, c’è più tempo e più calma per dedicarsi alla cucina, sarebbe comunque preferibile – se possibile – preparare pasti precotti e confezionati sottovuoto a casa (o in un ancoraggio) che possono essere scaldati al microonde o immersi in acqua calda per un rapido riscaldamento.
Tuttavia, se le condizioni lo consentono, l’odore della preparazione del caffè o di uova strapazzate può essere la conclusione perfetta per una lunga guardia notturna e il buon inizio di una mattinata in un incantevole ancoraggio con poche altre barche in giro.
Un vantaggio indiscutibile è quello di potere utilizzare il propulsore di prua durante l’attracco, in modo da potere inchiodare la barca lungo il molo mentre con calma si prendono le cime. Sono un vantaggio, senza paragone.
Sempre in fase di ormeggio, utilissimo mantenere una cima dotata di “messaggero” con un pugno di scimmia all’estremità, pronto a lanciarlo sul molo; sempre che gli aspiranti aiutanti appaiano dotati di un minimo di esperienza nella gestione della linea.
Diversamente, se la situazione lo consente, meglio gettare l’estremità della cima a cappio di una linea di attracco e farla cadere su una bitta. Con la pratica, chiunque può, adottare questo metodo consentendo all’equipaggio di ottenere una linea di ormeggio e salvare una situazione imbarazzante.
Un broker di ma conoscenza raccomanda sempre ai clienti: “Scegli la barca più piccola che sia abbastanza grande da raggiungere i tuoi obiettivi di crociera”. Non è necessario uno yacht con autonomia transoceanica se le nostre destinazioni sono le isole a 10 miglia dalla terraferma.
Nulla di particolarmente complicato come possiamo vedere, solo qualche accortezza in più, cento occhi ed orecchie aperte e la buona abitudine di guardare “tre passi avanti”. In cambio di questa piccola fatica aggiuntiva avremo l’indubbio piacere di una navigazione piacevole, in perfetta sintonia con i nostri compagni di vita che per l’occasione saranno anche perfetti “boat mates”. Cosa chiedere di più?
Buon vento, ci vediamo in mare.
- Provare una barca: l’acquisto tra cuore e cervello - 5 Gennaio 2022
- La regata: tecnica e riflessioni - 19 Ottobre 2021
- Roba da marinai: 9 motivi per voler essere un marinaio - 7 Ottobre 2021
Share:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)
Tags In
Related Posts
Rispondi Annulla risposta
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
Archivi
- Febbraio 2023
- Dicembre 2022
- Novembre 2022
- Settembre 2022
- Agosto 2022
- Luglio 2022
- Giugno 2022
- Maggio 2022
- Aprile 2022
- Marzo 2022
- Febbraio 2022
- Gennaio 2022
- Dicembre 2021
- Novembre 2021
- Ottobre 2021
- Settembre 2021
- Agosto 2021
- Luglio 2021
- Giugno 2021
- Maggio 2021
- Aprile 2021
- Marzo 2021
- Febbraio 2021
- Gennaio 2021
- Dicembre 2020
- Novembre 2020
- Ottobre 2020
- Settembre 2020
- Agosto 2020
- Luglio 2020
- Giugno 2020
- Maggio 2020
- Aprile 2020
- Marzo 2020
- Febbraio 2020
- Gennaio 2020
- Ottobre 2019
- Agosto 2019
- Luglio 2019
- Giugno 2019
- Maggio 2019
- Aprile 2019
- Marzo 2019
- Febbraio 2019
- Gennaio 2019
- Novembre 2018
- Luglio 2018
- Maggio 2018
- Marzo 2018
- Ottobre 2017
- Settembre 2017
- Giugno 2017