Memorie di un tavolo da carteggio
This post is also available in: English (Inglese)
Un tempo mi usavate anche per tracciare la rotta
Su tutte le barche oltre una certa dimensione (anche abbastanza ridotta in verità) fa bella mostra di sé un elemento di arredo che, fino a non molto tempo fa, era un vero oggetto di culto. Era una sorta di tempio laico a cui i neofiti guardavano con una certa deferenza e che i navigatori esperti consideravano come territorio sacro e inviolabile, montando su tutte le furie se solo qualcuno osava posarci sopra un qualsiasi oggetto inanimato che non fosse strettamente correlato alla navigazione.

Sto parlando del tavolo da carteggio, oggetto che fa tornare in mente una scena che era più o meno questa: il navigatore che vi si accovacciava sopra, manovrando con maestria squadrette, righello e compasso; con le matite che rotolavano sulle onde, inzuppate nel bagliore rosso sangue della lampada per la visione notturna. «Dove siamo?» chiamava il timoniere dal portello. «Venti miglia a nord-ovest della Giraglia», rispondeva il navigatore con voce sicura; e chi stava al timone riponeva piena fiducia in quelle indicazioni esperte, continuando la navigazione nella lunga notte, verso un approdo che tutti speravano fosse almeno nel continente giusto (dopo Cristoforo Colombo è sempre lecito il dubbio).
Fino a qui – a grandi linee – la storia. Oggi è un po’ diverso. Il timoniere naviga guardando lo schermo del plotter sulla colonna della ruota; il navigatore ha una schermata duplicata in basso e può occasionalmente lasciare un segno su una carta nautica cartacea, per mostrare un po’ di intraprendenza, e giusto nel caso in cui la barca dovesse finire avvolta attorno all’ancora di una superpetroliera, senza che nessuno se ne accorga finché un portuale di Rotterdam non lo fa notare. In questo caso gli eredi e gli aventi causa potrebbero voler gratificare una giustificata curiosità sul luogo esatto in cui il congiunto è deceduto.

Segnare il punto nave, tuttavia, è un lavoro che può essere fatto sul tavolo della dinette con la stessa facilità che sul tavolo da carteggio.
Ammettiamolo: su una barca di 30 piedi costruita negli anni ’80 del secolo scorso, il tavolo da carteggio occupa una porzione significativa di spazio prezioso. In un ambiente in cui le cipolle sono immagazzinate in reti ed i barattoli di fagioli in ogni anfratto delle sentine è quindi importante trovare un modo per utilizzare questa superficie grande e potenzialmente utile con buoni risultati.
Normalmente un tavolo da carteggio è dimensionato per essere utilizzato da una sola persona e non è facilmente trasformabile in uno spazio da pranzo conviviale; questa idea sfortunatamente deve essere quindi scartata senza neppure perdere tempo in una riflessione approfondita.

Una mente particolarmente fantasiosa potrebbe in teoria pensare che possa essere trasformata in un tavolo da biliardo, ma grazie all’intrinseca instabilità della superficie marina, giocare a biliardo in mare è sempre stato un problema tranne – forse – che a bordo di certi giganteschi catamarani charter francesi.
Certo, a questo punto se ne potrebbe anche fare a meno, e con un colpo di mano si potrebbe rimuovere tutto ed installare al suo posto, ad esempio, una cantinetta per il vino. La cosa senza alcun dubbio provocherebbe una prima reazione molto entusiastica da parte dei frequentatori della barca ma – alla lunga – questo potrebbe insinuare una mancanza di credibilità nautica e potrebbe portare le persone a pensare che non sappiamo dove stiamo navigando.
Il riutilizzo è probabilmente la risposta giusta. Proviamo ad analizzare qualche proposta:
Tavolo per la colazione. A nessuno di noi piace troppo parlare con qualcun altro a colazione, non c’è nulla di meglio infatti che godersi un caffè – nel mio caso una tazza di tea Earl Grey – e sbocconcellare qualcosa lontani da sguardi e suoni non desiderati, specie se questi suoni hanno la parvenza di voce umana. Un’ottima soluzione potrebbe essere quella di consumare la nostra colazione guardando in modo ostile il VHF: questo può dare una impronta giusta alla nostra giornata.

Area di lavoro. Purtroppo siamo stati coinvolti da questa disgrazia globale del COVID; questo ha portato alla nascita e crescita esponenziale di due fenomeni: gli uffici domestici sono diventati di gran moda (lo chiamano smart working) e, al contempo, molti armatori – potendolo materialmente fare – si sono trasferiti in barca per tentare di restare in un ambiente più salubre e meno affollato.
Se è vero, come è vero che 1+1=2, il tavolo da carteggio può diventare facilmente la postazione da lavoro ideale, quella che non deve essere smontata in fretta e furia quando è ora di cena. Resta solo un problema da risolvere: se ci piace lavorare circondati da foto di animali domestici e familiari, dovremo trovare il modo di attaccarle, escludendo le gomme da masticare si accettano suggerimenti e consigli.
Il tavolo da carteggio è poi davvero un buon posto per leggere il giornale in una giornata ventosa. Se le nostre abitudini propendono ancora per la copia cartacea, non c’è nulla di meglio che preparare una tazza di tea, stendere il giornale sul tavolo da carteggio e chiudere il tambuccio, così isolati dal mondo esterno (e dal vento) potremo goderci un lusso che ha pochi eguali al mondo.
Prolungamento occasionale della cucina. Non c’è nulla di meglio, in una sera di inverno, che preparare una buona polenta. In questo caso, nulla può essere di aiuto come il potere contare in una cucina “estesa” ed avere tutto lo spazio per la preparazione.

Il nostro fido tavolo da carteggio sembra messo lì apposta per la bisogna.
Posiamo l’olio sul tavolo da carteggio, esso irrimediabilmente si rovescerà proprio mentre stiamo scodellando la polenta, avremo un sussulto e pure la polenta finire per rovesciarsi sul tavolo da carteggio; tenteremo di rimuovere l’olio usando la benzina e poi l’aceto, ma nessuno dei sistemi funzionerà. Lo strofineremo con uno sgrassatore liquido, che funzionerà in qualche modo, ma l’odore sarà comunque disgustoso. A questo punto, disperati, sviteremo il tavolo da carteggio e lo lanceremo in mare, liberi finalmente di mangiare la nostra polenta al ragù. Dopo cena ci calmeremo, ci renderemo conto che buttare il tavolo da carteggio è stata una immane idiozia e torneremo indietro a prenderlo. Lo recupereremo e lo riavviteremo al suo posto, notando con piacere che le tracce di unto sono miracolosamente scomparse. Poche ore dopo, avremo a che fare con le incrostazioni di sale marino ma a quel punto saremo comunque molto felici di avere il nostro tavolo da carteggio di nuovo al suo posto.

Dobbiamo infine tenere conto della situazione geopolitica internazionale: può sempre verificarsi il fatto che satelliti killer canaglia possano abbattere tutti i satelliti GPS dei fornitori di informazioni sulla posizione. La prima conseguenza sarebbe quella di trovarci con gli schermi dei nostri plotter irrimediabilmente “muti”. A questo punto dovremmo compiere l’ardita operazione di aprire il cassetto sotto il tavolo da carteggio, spazzare via cinque anni di temperamatite, tappi di bottiglie di vino e calzini smarriti e recuperare la carta nautica. Con questa ben salda in mano correre in coperta e prendere tre punti di rilevamento a terra (sempre che sia visibile), tornare al tavolo da carteggio e segnare il punto nave utilizzando squadre, carta e matita. Ripetere l’operazione ogni mezz’ora. Valutare la distanza dalla nostra meta e concludere che sarà necessaria un’altra notte in mare. A questo punto ci prenderà lo sconforto ed avremo bisogno di restare un po’ di tempo con la testa tra le mani: e qui non potremo fare a meno di notare che il tavolo da carteggio è il luogo ideale su cui appoggiare i gomiti.
Vabbè, ovvio che abbiano un po’ scherzato, d’altra parte alzi la mano chi di noi non si è mai trovato con il tavolo da carteggio invaso da cellulari con relativi caricatori, pinze per i capelli, giornali, pacchetti di sigarette, fazzoletti e gomme da masticare e altri ammennicoli che con la navigazione non c’entrano proprio nulla.

La verità è che con l’avvento massiccio dell’elettronica di bordo e dei GPS satellitari, sembra che il tavolo da carteggio sia diventato un pezzo inutile dell’arredamento di una barca da diporto. Praticamente del tutto “estinto” negli arredi delle imbarcazioni a motore, quasi a voler significare che la potenza e la velocità di una barca, con la rotta e la navigazione non c’entrano nulla.
E’ da qui che mi è venuta l’idea di scherzarci un po’ sopra, ben sapendo che il carteggio è pian piano una pratica che sta scomparendo dalle abitudini del marinaio, quasi a voler lasciare il passo alla sola tecnologia digitale e multimediale.
La pigrizia mentale, purtroppo, ci fa scivolare nella sottomissione ai sistemi di navigazione elettronici e satellitari, facendo finta di non pensare che prima o dopo, statene certi amici, questi ausili e gadget dell’elettronica, andranno in panne, lasciandoci in balia di oggetti – squadrette e matita – di cui non ricorderemo più l’uso.
Nel frattempo stiamo allegri e – visto il periodo – stiamo al sicuro.
Buon vento, ci vediamo in mare.
- Provare una barca: l’acquisto tra cuore e cervello - 5 Gennaio 2022
- La regata: tecnica e riflessioni - 19 Ottobre 2021
- Roba da marinai: 9 motivi per voler essere un marinaio - 7 Ottobre 2021
Share:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)
Tags In
Related Posts
Rispondi Annulla risposta
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
Archivi
- Febbraio 2023
- Dicembre 2022
- Novembre 2022
- Settembre 2022
- Agosto 2022
- Luglio 2022
- Giugno 2022
- Maggio 2022
- Aprile 2022
- Marzo 2022
- Febbraio 2022
- Gennaio 2022
- Dicembre 2021
- Novembre 2021
- Ottobre 2021
- Settembre 2021
- Agosto 2021
- Luglio 2021
- Giugno 2021
- Maggio 2021
- Aprile 2021
- Marzo 2021
- Febbraio 2021
- Gennaio 2021
- Dicembre 2020
- Novembre 2020
- Ottobre 2020
- Settembre 2020
- Agosto 2020
- Luglio 2020
- Giugno 2020
- Maggio 2020
- Aprile 2020
- Marzo 2020
- Febbraio 2020
- Gennaio 2020
- Ottobre 2019
- Agosto 2019
- Luglio 2019
- Giugno 2019
- Maggio 2019
- Aprile 2019
- Marzo 2019
- Febbraio 2019
- Gennaio 2019
- Novembre 2018
- Luglio 2018
- Maggio 2018
- Marzo 2018
- Ottobre 2017
- Settembre 2017
- Giugno 2017