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Dopo l’invernaggio, arriva finalmente il momento di far fare il bagno alla nostra “bambina”, tanto avida di coccole.

Vediamo allora come prepararla al varo.

Come descritto nell’articolo sull’invernaggio, ci sono alcuni passaggi simili che vanno ripetuti e alcuni che vanno svolti al contrario. Tra questi ovviamente il riallaccio di acqua e corrente, per avere pronte queste due risorse nel momento in cui ne avremo bisogno, come vedremo.

Qualora in fase d’invernaggio avessimo coperto la barca con il cagnaro, dovremo pensare subito al da farsi. Sicuramente, infatti, sarà molto sporco a causa di polvere e pioggia accumulatisi nel corso dei mesi: sarà dunque necessario lavarlo, meglio quando è ben tesato e armato, perché questo ci faciliterà anche in fase di asciugatura.

Questo comporterà vivere qualche ora sotto coperta e, se ancora non fa caldo, può essere un’esperienza piacevole, ma in caso contrario in realtà abbastanza sgradevole.

In alternativa, dunque, potremo togliere la copertura e, poco prima, lavare con la manichetta o l’idropulitrice il ponte a prua. Procederemo poi alla pulizia del cagnaro, da stendere sulle draglie.

Oltre al cagnaro, la barca stessa richiederà un lavaggio: approfondito o meno lo valuterete voi, a seconda della situazione.

La corrente è attaccata, per cui stacchiamo i pannelli e facciamo lavorare qualche giorno il caricabatterie a 220v: alle batterie non farà male, regalerà loro dei cicli costanti e regolati dall’elettronica avanzata, ormai presente nei modelli più moderni.

All’interno della barca troveremo i paglioli aperti, per cui richiudiamoli, semmai dopo aver passato uno straccio umido, per portar via un minimo di polvere accumulatasi in sentina. Apriamo poi tutti gli oblò e facciamo respirare meglio la barca.

Ora la nostra amata sta iniziando ad assumere un aspetto decente…

Tocca ai materassi: tiriamoli fuori e facciamo prendere loro un po’ d’aria fresca. Approfittiamo di questa fase anche per lavare le fodere dei materassi “a rotazione”.

In seguito togliamo le pellicole dagli strumenti, che avevamo diligentemente chiuso per l’invernaggio. Montiamo la ruota del timone (nel caso l’avessimo smontata) e ripristiniamo l’elettronica, in particolar modo quella del pozzetto, come ad esempio il motore dell’autopilota (nel caso sistema a cinghia o trimmer/barra).

Liberiamo i passascafi e tutti i pertugi che avevamo tappato in precedenza e puliamo il frigo, che avevamo lasciato aperto in fase d’invernaggio.

Controlliamo la linea d’ancoraggio: catena + ancora. Ripristiniamo i collegamenti e aliamo il tutto a bordo tramite il verricello, così da verificarne anche il corretto funzionamento.

Sostituiamo i testimoni con le drizze usando lo stesso metodo dell’invernaggio: ago, filo e nastro isolante con un po’ di lubrificante. Puliamo poi i pannelli solari e armiamo l’eolico.

È ora dell’antivegetativa.

Puliamo l’opera viva con la manichetta e lo spazzolone armato con spugna rigida tipo “scotch-brite”, utile per asportare piccoli denti di cane e altra eventuale sporcizia. Dato che l’operazione di sgrossatura l’abbiamo effettuata durante l’invernaggio, si tratterà ora solamente di dare una pulita di fino. Pertanto, controlliamo bene con un raschietto in mano tutto lo scafo, alla ricerca di zone dove la spazzola non sia riuscita ad arrivare, rimediando, ma sempre con delicatezza.

Lasciamo asciugare e poi applichiamo il nastro adesivo di carta blu, specifico per l’impiego nautico.

Lo applicheremo sulla linea di galleggiamento e su tutti i passascafi, così come sull’elichetta del log.

Nastriamo anche l’asse dell’elica e i trasduttori presenti; l’elica invece l’avremo smontata in inverno e pulita adeguatamente. In caso contrario ovviamente è necessario proteggere anche quest’ultima.

Scegliamo l’antivegetativa adeguata al tipo di scafo e procediamo ad applicarla basandoci sulle indicazioni fornite per il prodotto (per individuare l’antivegetativa più adatta alla tua imbarcazione, leggi l’articolo dedicato). L’ideale sarebbe passare 2 mani e una terza sulla parte della linea di galleggiamento, a scendere per circa 50/70 cm.

Abbiate se possibile l’accortezza di applicare l’antivegetativa pochi giorni prima del varo (1-2 giorni prima sarebbe l’ideale): la vernice adempierà meglio al suo scopo una volta in acqua.

Passiamo ora al motore. Avvitiamo i filtri del gasolio ed effettuiamo lo spurgo a mezzo di levetta apposita sulla pompa C: allentiamo il bulloncino specifico sul portafiltro e attendiamo che le bolle d’aria lascino il posto al gasolio fluido. Non dimentichiamo infine di serrare tutto. Approfittiamone anzi per controllare tutte le chiusure: filtri gasolio e acqua di mare, girante, ecc.

Verifichiamo anche tutte le fascette delle prese a mare, perché potrebbero essere da stringere o da sostituire se ci sembrano in cattivo stato. Sostituire le fascette è comunque un’operazione che deve essere svolta ogni 5 anni, mentre per le valvole dipenderà dal tipo in uso, se in metallo o in plastica rinforzata (tipo Randex).

Necessario dare un’occhiata al quadro elettrico e accendere la corrente a 12v, di modo che si possano controllare le varie utenze. Accertiamoci anche che le luci di bordo, a partire da quelle di navigazione, di fonda e del motore, funzionino correttamente.

Altra cosa da verificare è la data di scadenza dei fuochi e dei razzi d’emergenza, perché nel caso sono da sostituire. Idem per il tubo del gas della cucina, così lo sostituiremo nel caso per poi fare una prova accendendo tutti i fuochi della cucina.

Controlliamo anche la data di scadenza della revisione della zattera e, nel caso sia scaduta, provvediamo a revisionarla.

Facciamo un test delle pompe di sentina: manuali ed elettriche.

Per la manuale appuriamo il buono stato della gomma del soffietto e lo stato di salute generale.

Per quelle elettriche, prevediamo un controllo della girante e, nel caso la gomma fosse porosa e friabile, cambiamola.

Riempiamo i serbatoi del gasolio e dell’acqua dolce. Testiamo l’autoclave e nel caso spurghiamo l’eventuale aria formatasi, aprendo di volta in volta tutti i rubinetti serviti.

Se avevate smontato la pompa WC, rimontatela. In caso contrario, attendete di essere in mare per fare il primo test.

Armiamo la cappottina para spruzzi e predisponiamo l’easy bag e il circuito dei lazy jack.

Le vele dovranno attendere la messa in acqua, in quanto i cantieri/marina non consentono di armarle e quindi issarle con barca in secco. Se volessimo guadagnar tempo, però, potremmo già predisporre il circuito delle scotte e del rollafiocco.

Puliamo il tender, gonfiamo i tubolari e prepariamo le cime sufficienti all’ormeggio: stiamo quasi per andare in acqua!

Diamo una pulita ai parabordi e armiamoli, ridiamo poi la giusta tensione al paterazzo debitamente scaricato per l’invernaggio, così come alle sartie, nel caso avessimo allentato anch’esse. Stacchiamo il caricabatterie, attacchiamo i pannelli solari, disconnettiamo 220v e acqua.

Siamo pronti per andare in acqua!

La gru ci metterà giù e il primo test da fare sarà la tenuta delle valvole/prese a mare, che avremo debitamente chiuso. Se non c’è nessuna perdita, apriamo la presa a mare del motore e mettiamo in moto. Lasciamo girare per qualche minuto, proviamo l’invertitore (marcia avanti e marcia indietro, tanto ci sono le cime che ci tengono fermi) e poi, non appena pronti, molliamo le cime e rechiamoci al posto in darsena designato oppure mettiamoci alla fonda “in quella baietta proprio lì vicino”.

Saliamo in testa d’albero e controlliamo il sartiame: facciamolo almeno una volta l’anno, verificando lo stato dei terminali, dei rivetti e dei cavi in inox stessi.

Possiamo ora armare le vele, aprire le valvole del bagno e della cucina e testare il WC.

Per chi avesse il dissalatore, quando sarete pronti e vorrete, effettuate il ciclo di risciacquo del liquido per la sosta invernale, attenendovi alle indicazioni della casa costruttrice.

Ora possiamo iniziare a rilassarci sul serio, pronti a goderci la nuova stagione.

Buon divertimento e buon vento!

Giampaolo Gentili
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