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L’anemometro testato si rivela subito di buona fattura a partire dalla confezione, e conferma l’intenzione professionale dell’oggetto.

L’utilizzo è molto semplice e intuitivo, per cui basta togliere il collare di protezione alle 3 elichette (interessante anche il fatto che non si affida alle classiche coppette, spesso troppo delicate), ed è pronto a funzionare.

Il display ha un’ottima visibilità di giorno e la possibilità di essere illuminato (retroilluminazione); permette di selezionare la lettura dell’intensità del vento in nodi, m/s, mph, fps, e interessante in scala beaufort; oltre registrare la media e la massima nelle 24h.

L’impugnatura è ergonomica per una buona presa, e il fatto che sia stagno e galleggiante ne completa un quadro decisamente positivo. Si alimenta con 2 classiche pile stilo.

La prova si è svolta in varie circostanze e giorni, e confrontandolo quando è stato possibile con la classica strumentazione di bordo. Il risultato è che lo “Skywatch” si rivela molto sensibile anche con aliti di vento, rispondendo con immediatezza e in linea con i suoi fratelli maggiori, anzi a volte si ha la sensazione che sia più preciso.

 

 

Perchè comprarlo.

Normalmente questi anemometri si rivolgono ad utenti sportivi e a escursionisti, rispetto a chi arma un cabinato; si pensi alle derive o simili, piuttosto che in montagna da chi pratica parapendio eccetera; viene impugnato dai giudici nelle regate, e ovviamente anche dagli equipaggi di competizioni nelle quali necessita una lettura attenta in ogni zona possibile al fine di ottimizzare i secondi, sfruttando ogni refolo per la vittoria della competizione.

Ma in realtà può, anzi forse dovrebbe, trovare spazio anche a bordo del diportista, nonostante la stazione del vento in dotazione della barca. Perchè non è raro che un gabbiano piuttosto che un colpo di vento o la vetustà stessa, rompa una o tutte le coppette, oppure l’elettronica vada in tilt.

Inoltre il vento a 15-18 metri è diverso che in pozzetto, e una corretta percezione può favorire il giusto atteggiamento per gestire le manovre mettendoci in sicurezza per tempo.

Si obietterà che il vento va “sentito”, che una volta i veri marinai non l’avevano, e via di questo passo. Vero, non si discute, ma d’altronde oggi i tempi sono cambiati, e dato che il diporto viene interpretato e vissuto da sempre più velisti, che magari non vogliono navigare nei “40 ruggenti, nudi e crudi”, direi che tra tanti optional spesso davvero inutili, questo anemometro può trovare il suo spazio tra le cose necessarie da avere a bordo.

 

Codice prodotto Osculati: 29.801.16

Giampaolo Gentili
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